

2007 - 2009
Compagnia delle Smirne
L'impresario delle Smirne
di Carlo Goldoni

Personaggi e interpreti

Ali, Turco impresario
Franco Bozzao
Carluccio, musico soprano
Marco De Cassan
Tognina, cantate veneziana
Monica Niero
Lucinda, cantante inglese
Claire Julia Wilson
Annina cantante bolognese
ALice Zanon
Pasqualino, musico tenore
Pietro Schiavo
Conte Lasca, amico virtuose
Salvatore Sicurella
Maccaria, povera poeta
Greta Ruffino
Nibio, sensale di opere
Andrea Verri
Servitore, di tutti
Isidoro Zanon
Supporto tecnico
Ivano Donaglio
Paolo Compagno
Realizzazione a cura
Renata Cibin































Le date
19 ottobre 2007
Teatro di Villa Belvedere, Mirano VE
10 novembre 2007
Teatro Cinema Erico, Mirano VE
13 gennaio 2008
Cinema Fregona, Fregona TV
6 aprile 2008
Teatro Aurora, Treviso
7 aprile 2008
Nuovo Teatro di Mirano, Mirano VE
3 luglio 2008
Villa Farsetti Santa Maria di Sala VE
12 Ottobre 2008
Teatro Villa dei Leoni, Mira VE
21 novembre 2008
Teatro Comunale, Pianiga VE
30 marzo 2009
Teatro di Villa Belvedere, Mirano VE
Andò per la prima volta in scena il 26 dicembre 1759 al Teatro San Luca. Ebbe un buon successo e nove recite di fila.Fu abbastanza rappresentato anche nell’Ottocento, ma la sua vera riscoperta è avvenuta in occasione della felice messa in scena del 1947 di Renato Simoni.Scritta inizialmente in versi martelliani (Visconti usò proprio questa versione) e nei dialetti originali delle protagoniste, il fiorentino, il veneziano e il bolognese(anch’essi recuperati da Visconti) la commedia fu tradotta in prosa con notevole vantaggio. Secondo Goldoni (Memorie) essa " era una vasta e completa critica dell’insolenza degli attori e delle attrici, e dell’insolenza dei direttori. E’ un’indicazione che merita di essere seguita non tanto, perché viene dall’autore quanto perché coglie perfettamente la natura e il senso goldoniano sul mondo del teatro musicale del suo tempo: un mondo che egli conosceva come pochi dal di dentro nelle sue miserie che nelle sue glorie, nelle sue bizze e nelle sue inquietudini (Antonucci).L’intento di Goldoni nel rappresentare gli attori, però, non è puramente derisorio, ma piuttosto legato strettamente ad una sua esigenza artistica e professionale. Egli era” … un professionista serio e impegnato e il problema dell’attore in tutti i suoi aspetti e risvolti per lui era essenziale. Da ciò la sua riflessione: sulla condizione sociale, sulla sua cultura, sulla sua preparazione professionale, sui suoi rapporti con l’impresario, il capocomico, l’autore, sulla organizzazione intera delle compagnie, sulla recitazione, ecc. ecc.; da ciò la sua attività ininterrotta di "poeta di teatro", cioè di regista, istruttore ed educatore degli attori, consulente, mediatore nel loro difficile convivere; da ciò quel suo barcamenarsi (…) per piegare quei uomini riottosi, complessati, nevrotici, alle esigenze sue e dello spettacolo: alle esigenze della riforma. La riforma del teatro – cioè l’impresa della vita - passava per forza di cose attraverso la riforma dell’attore ( Petronio).Il deciso impegno di Goldoni nella riforma spiega inoltre per quale ragione in tante commedie prenda a tema il teatro e faccia teatro nel teatro scrivendo testi come: Il teatro comico, Il Molière, Il Terenzio, nonché L’Impresario delle Smirne.La commedia ha, dunque, un intento didattico, espresso chiaramente nelle ultime battute del Conte Lasca, nelle quali è avanzata anche la proposta, in realtà di Goldoni, di una possibile soluzione alla crisi teatrale: una compagnia a carato, una cooperativa teatrale, alle cui spese e ai cui guadagni ciascuno partecipi secondo le sue possibilità. In questo modo gli attori si renderanno autonomi “dalla miseria, dalla tirannia degli impresari, dalla protezione equivoca dei nobilucci che frequentavano le scene per strusciarsi, si dice a Napoli, alle attrici o attraverso i favori. Una soluzione, insomma, che dia quella dignità professionale e sociale che solo può salvare essi e il teatro” (Petronio).Per i motivi sopra espressi e, soprattutto, l’ultimo, cioè la costituzione di una cooperativa teatrale, che ben rappresenta la nostra associazione, abbiamo scelto questa commedia, fra le meno note , per rendere omaggio a Goldoni nel tri-centenario della nascita.E, come avviene rispetto ai testi teatrali, ci siamo concessi alcune libertà di cui diamo ragione: la prima struttura, è quella di iniziare dal II° atto, abolendo il primo che è concentrato sulla presentazione dei personaggi. Così l’inizio coincide con l’avvio dell’azione e si può coltivare una certa suspance. In secondo luogo, poiché la nostra compagnia annovera, fra le sue, un’attrice di madrelingua inglese, per altro dotata di ottima voce, abbiamo sostituito la cantante fiorentina del testo con una cantatrice inglese. Infine, esauriti i ruoli maschili, abbiamo fatto cambiar sesso al poeta, consapevoli di non far, poi, così tanto torto alla realtà storica.Musicisti, compositori, rimatrici ce ne sono state, e molte, ma la storia e stata, con loro, avara di riconoscimento. Ci è parsa un’occasione per risarcirle!