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2013 - 2014

Compagnia delle Smirne

Mogli Mariti e Marionette

di GIacinto Gallina

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Personaggi e interpreti
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Un attore e Carlo
Franco Bozzao
Il suggeritore ed Enrico 
Alvise Capria
Una vecchia e Gegia 
Marilè Angelini
Un ragazzino 
Alessio James
Una signora e Nina
Monica Niero
Un barcaiolo e Lorenzo
Isidoro Zanon 
Clotilde
Ilaria Morelli
La signora Rivoli  
Claire Julia Wilson
Giunia
Caterina Rigo
Anna Volpato
Alla fisarmonica
Ilario Barbiero
Supporto tecnico
Ivano Donaglio
Paolo Compagno
Realizzazione a cura
Renata Cibin

Le date

15 Dicembre 2013
Auditorium Padri Giuseppini, Mirano VE
20 Dicembre 2013
Teatro di Villa Belvedere, Mirano VE
16 Febbraio 2014
Teatro Parrocchiale, Vetrego VE
22 Febbraio 2014
Teatro di Villa Belvedere, Mirano VE
27 giugno 2014
Sala Teatreria (ex macello), Dolo VE
5 luglio 2014
Teatro all'aperto, Campocroce di Mirano VE
6 luglio 2014
Villa Farsetti ,Teatro all'aperto, Santa Maria di Sala VE
14 dicembre 2014
Centro Civico, Scaltenigo di Mirano VE
1 febbraio 2015
Auditorium Istituto Lazzari, Dolo VE

Questa volta ci mettiamo alla prova con Giacinto Gallina per molti motivi: è un autore Veneto che continua e coltiva il teatro di Goldoni ritenendolo esemplare ma portandovi i toni decadenti del 2° ottocento.

Nelle sue tematiche abbondano le relazioni parentali, familiari, coniugali, che da sempre attraggono la nostra volontà di approfondimento e anche il nostro piacere di nuove scoperte.

La figura femminile rimane così al centro del nostro interesse nelle sue diverse età: la donna matura, la giovane, l’anziana, ognuna con le sue sfaccettature.

Poi c’è un altro tema a noi caro: il teatro nel teatro; perché la ex attrice, un tempo rivale fatale della giovane moglie, ora è un impresaria che gestisce un teatro di marionette e con occhi ormai disincantati considera il mondo.

E, in più, rispetto ai precedenti nostri allestimenti, qui c’è anche la politica nella figura del Sindaco che può o meno concedere permessi per le pubbliche esibizioni.

Molto su cui lavorare anche con la libertà che il testo teatrale concede a chi lo mette in scena ma anche con la consapevolezza che ciò che ne esce non può snaturare l’autore e la sua poetica.

Ci sembra di aver mantenuto una certa aria crepuscolare e molti accenni ibseniani(è il suo contemporaneo norvegese) nella rivolta contenuta o esplicitata ma sottile e tagliente delle donne che, altolocate e acculturate o popolane e pragmatiche, condividono una saggezza muliebre che spesso rasenta l’opportunismo.

Come Goldoni, Gallina usa la lingua e il dialetto con felice alternanza e ne fa oggetto di dibattito ideologico, che qui presentiamo al pubblico come ulteriore cifra estetica.

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